> IMPLICAZIONI PSICOLOGICHE

Io-Noi - Io-Voi si propone come paradigma per leggere le relazioni.
In epoca di legami liquidi, in tempi dove ogni forma di relazione si presenta quanto mai aleatoria, sospesa ed indefinita, porre l’accento sulla trama delle relazioni è già un atto altamente significativo.

Con la crisi della struttura delle relazioni a tutti i livelli, da quello più intimo a quello sociale, ciò che è in gioco è il sentimento di identità, quel costrutto psichico che ci permette, come esseri umani, di riconoscerci individui, dotati di un confine e di un sentimento di unicità, e da questa base costruire rapporti e legami significativi.

Ogni identità individuale infatti si costruisce attraverso le relazioni primarie, per poi allargare la sua presenza verso il vasto mondo là fuori. Nel cerchio allargato delle relazioni ogni identità individuale si specchia, si trasforma ed evolve per tutto l’arco della vita.

Che ne è di questo processo quando la trama dei rapporti interpersonali si spezza?
Quando le appartenenze significative non si generano, oppure quando ci si disperde nella massa, o quando si azzera ogni confine personale per mantenere una appartenenza malata?
Che ne è della nostra integrità psichica e della nostra competenza sociale quando riusciamo a definirci soltanto in contrapposizione?

Lontano dal tracciare una linea di demarcazione tra buono e non buono, il paradigma Io-Noi - Io-Voi ci ricorda che l’umano vive e cresce solo sperimentandosi dialetticamente su questo continuum, tra la ricerca di una identità differenziata e il calore di un sentirsi insieme.
Nello spazio dell’Io-Noi si generano le esperienze di appartenenza, ma anche la possibilità di continuare a percepirsi soggetti, dotati di una responsabilità inalienabile e di una capacità di scelta.
Lo spostamento di equilibrio verso l’Io o verso il Noi ci racconta del faticoso crescere, del costruire legami e del riconoscere la sostanziale unità cui tutti apparteniamo per il semplice fatto di coabitare in tanti su un piccolissimo pianeta, sospeso nel buio e nel freddo di immensi spazi di vuoto. Io-Noi ci rammenta che l’Altro ci riguarda, che l’Altro siamo noi stessi, che in lui o lei c’è una parte del nostro sé. Ma è anche la possibilità, all’estremo, di dissolvere la propria identità nella massificazione del pensiero e del comportamento.
Nello spazio dell’Io-Voi si generano le esperienze di separazione-individuazione, si definiscono i confini che permettono di crescere, le contrapposizioni e i conflitti che permettono all’adolescente di maturare, all’adulto di dissociarsi dalla massa, ai gruppi sociali e culturali di mantenere la propria radice identitaria. Ma è anche la possibilità delle contrapposizioni più o meno fondamentaliste, la deresponsabilizzazione verso gli altri, la rinuncia, se non lo sbarramento, verso il diverso, lo straniero, il nuovo, verso ciò che mi limita, che mi mette in crisi, mi chiama ad interrogarmi e a produrre un cambiamento.

Nel gioco dialettico tra Io e Noi si definisce la qualità delle mie appartenenze e del mio sé sociale, nel movimento tra Io e Voi si definisce la mia possibilità di essere differenziato, e la qualità del mio rapporto con il diverso.

La formula Io-Noi – Io-Voi si presenta agile, e nello stesso tempo è articolata e densa, respira ampiamente lo spirito e la complessità delle relazioni in questo terzo millennio.

Perugia, 6 luglio 2009

Rosella De Leonibus
psicoterapeuta, formatrice
responsabile sede Umbra CIFORMAPER

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